Comunicazione non verbale: rispetta i miei spazi!

Hai mai provato disagio perché il tuo interlocutore si trovava troppo vicino a te e sentivi il bisogno irrefrenabile di distanziarti? È normale, succede a tutti! Per evitare di mettere in soggezione gli altri per la stessa ragione, ti spiego oggi la distanza opportuna da mantenere a seconda del rapporto che hai con la persona in questione.

La percezione dello spazio all’interno della comunicazione non verbale è un fattore estremamente personale e legato al background culturale e sociale di ognuno di noi. Questo argomento è stato approfondito negli anni ’60 dall’antropologo americano Edward Hall attraverso uno studio che ha portato ad individuare quattro aree in cui suddividiamo mentalmente lo spazio intorno a noi:

zona-intimaZona intima

Si tratta dell’area compresa tra i 20 e i 50 cm di distanza da noi, riservata alle persone con cui abbiamo più confidenza, come gli amici più cari, i familiari o il nostro partner.

dutch_people_speaking_on_the_street

   Zona personale

Questa distanza, che può variare tra i 50 e i 120 cm, è quella che solitamente si mantiene con i conoscenti, quando li incontriamo per strada o ad una festa.

Zona socialezona-sociale

In questa zona rientrano gli estranei e le persone che non conosciamo bene, la segretaria di un ufficio, il panettiere, ecc. È una zona neutra che si estende fino a 240 cm da noi.

z-pubblicaZona pubblica

 Area che si estende fino a 8 metri da noi, si tratta della la distanza solitamente mantenuta tra l’oratore e il suo pubblico.

Quali sono i fattori che influenzano la nostra percezione dello spazio?

L’individuo sente l’esigenza di uno spazio personale oltre cui è meglio non spingersi per non creare situazioni di disagio o di imbarazzo. Osserviamo quali sono i fattori che definiscono l’entità di tale spazio:

  • Fattori culturali: i giapponesi, a causa della sovrappopolazione del loro paese, sono abituati ad avere a disposizione uno spazio personale molto ristretto. Allo stesso modo, gli arabi non sentono il bisogno di un ampio spazio intorno a sé per sentirsi “protetti”, ma si isolano semplicemente abbassando lo sguardo.
  • Ambiente in cui siamo cresciuti: una persona cresciuta in città è abituata a spazi ridotti, case una vicina all’altra, mezzi di trasporto e negozi affollati, per cui si sentirà più a suo agio in uno spazio personale ridotto rispetto a chi ha vissuto in un ampio casolare di campagna, lontano da altre abitazioni e da centri molto frequentati.
  • 1-snob-womanFattori sociali: aver vissuto in un ambiente sfarzoso, in una grande casa di lusso con stanze ampie, in una famiglia ricca dove i rapporti interpersonali sono spesso freddi, si tramuta in una maggiore esigenza di spazio personale e in un atteggiamento di chiusura verso il prossimo. Al contrario, essere cresciuti in una famiglia umile, all’interno della quale si creano rapporti di sostegno e complicità, rende la persona più incline ad avvicinarsi agli altri, sia da un punto di vista morale che fisico.

 

Detto questo, la prossima volta che ti capiterà di conoscere qualcuno, tieni ben presente il contesto in cui ti trovi e cerca di capire da qualche dettaglio che tipo di persona hai di fronte per non incappare in spiacevoli figuracce! Ad esempio, se la persona in questione si presenta vestita di tutto punto e con movimenti eleganti e fini, non avere fretta di fare amicizia con battute e pacche sulla spalla, potrebbe irrigidirsi e allontanarsi al più presto con una scusa!

Fonte: Anna Guglielmi, Il linguaggio segreto del corpo: la comunicazione non verbale, Pickwick (Milano: 2013)

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